Mario e Nina

I nostri coequipiers Mario e Nina hanno partecipato all’ XI Rassemblement delle END a Brasilia: nella sezione Equipe Notre Dame, alla pagina  “Raduni internazionali” c’è il link per accedere alle foto e al commento che ci hanno inviato.

.

Mario e Nina hanno anche fatto una scelta molto bella e molto impegnativa:

Sono andati in Perù per sei mesi quali laici missionari a disposizione della Missione locale. In questa pagina riportiamo alcune loro lettere e impressioni.

 

.

30 luglio 2012

.Ci affacciamo per la prima volta. Stiamo scrivendo da Sao Paulo e sono le ore 20 circa.
Siamo rientrati da Brasilia e subito siamo stati tuffati nelle attivita’ della Comunita’ missionaria.
Abbiamo vissuto il Raduno internazionale delle Equipes con curiosita’, facendo un vero bagno di “internazionalita’” e di festosa allegria dei brasiliani.
L’accoglienza calorosa un po’ contrastava con la freddezza urbanistica di questa capitale, costruita con edifici grandi dalle forme squadrate o geometriche. L’entusiasmo che, pero´, attraversava i numerosi partecipanti (erano presenti equipiers di 50 Stati circa) ci ha coinvolto fin dal primo giorno.
Abbiamo vissuto molti momenti intensi ma ve ne parleremo in modo particolare in una riflessione che invieremo per la Giornata di Settore.
Durante questa esperienza ci siamo sentiti sostenuti dal vostro pensiero e la vostra preghiera, e noi vi abbiamo piu´ volte pensato nella nostra preghiera.
Intanto siamo qui, a San Paolo, immersi in una natura rigogliosa. La Comunita´ infatti e´ nella periferia della citta´ dove si alternano quartieri di favelas e macchie di vegetazione simile a quella equatoriale. I primi giorni faceva un freddo umido, mentre dal giorno di rientro da Brasilia il clima e´ piu´ mite. Stiamo gia´ vivendo esperienze intense come quella dell’evangelizzazione che abbiamo fatto con un gruppo di giovani brasiliani, andando porta a porta nelle favelas.
Stiamo bene e stiamo perdendo poco a poco il calcolo dell’orario dell’Italia.
Se potete comunicare anche agli altri nostri amici equipiers e anche a Mons. Gaetano queste poche note, vi saremo grati.

Ciao, un abbraccio da Nina e Mario.

 

.

15 agosto 2012

Siamo ormai all’ultima settimana di permanenza a Embu Guacu (San Paolo) e stiamo in compagnia di altri italiani (siamo in 15) provenienti da diverse citta’ italiane e per lo piu’ giovani.
Come e’ nello stile dei missionari, siamo impegnati in attivita’ di vita quotidiana.
Il sabato e la domenica seguiamo in piccoli gruppi i singoli missionari che celebrano l’Eucarestia nelle tredici cappelle in cui e’ divisa la parrocchia di circa 60 mila abitanti. Queste cappelle sono state costruite dai fedeli dei singoli rioni delle favelas: ognuna di esse e’ in uno stadio di costruzione parziale piu’ o meno avanzato. E’ bello notare che sono gestite interamente dai laici locali. Questi tra l’altro versano una “decima” mensile, ciascuno per la propria cappella per la sua  costruzione e manutenzione oltre che per i bisogni della pastorale sociale.
Come gia’ detto, abbiamo avuto la possibilita’ di svolgere una doppia evangelizzazione, una con i giovani e una con i laici adulti.
Consistevano nel bussare porta a porta, entrando nella casa di chi ci accoglieva per annunciare semplicemente in sostanza l’amore di Dio Padre per lui o loro in modo particolare.
Abbiamo potuto cosi’ vedere come queste famiglie vivevano all’interno delle loro case, se cosi’ si possono considerare stanzette chiuse e
piccole. Difatti entravamo in stanzette senza finestre, illuminate da una lampadina sempre accesa, anche di giorno: erano umide, povere o prive di arredi ma vi erano persone sorridenti e piene di vita.
Un’umanita’ pero’ che viveva Dio nella propria vita quotidiana.
Saltiamo per ora altri importanti dettagli per informarvi solo che domenica 19 andremo in pellegrinaggio a Santa Maria Aparecida, patrona del Brasile, molto venerata dalle persone di ogni ordine sociale: qui pregheremo per tutti voi e in particolare per don Luigi.
Lunedi’ 20 voliamo per Lima, percio’ ci sentiremo dal Peru’.
Da Nina e Mario

 

.

.

12 settembre 2012

Scusateci se ci sentiamo dopo molto tempo, ma abbiamo fatto un pó di fatica a riambientarci in terra peruana.

Ormai sono passati dei giorni e l·impatto con la realtá dura di questo posto la stiamo metabolizzando. Tutto é come due anni fa: sempre polvere,lo stesso” serro”( montagne sassose e desertiche), sempre le” chose” ( baracche costruite con fogli di compensato o cartone),sempre l´odore sgradevole dei cani che vagano per le strade o l· odore di bruciato dell· immondizia che abbonda sulle strade (alla faccia della diossina!).

Anzi c·é un cambiamento : un treno veloce, unico in tutta Lima, regalo della votazione del 2011.

Siamo allogiati in un appartamento decoroso sul centro medico a circa 200 metri dalla parrocchia e dal centro missionario; cosí la nostra autonomia di coppia é rispettata.

La comunitá ci ha accolto in modo fraterno mettendosi a disposizione affinché noi potessimo integrarci nelle loro attivitá ,rispettando i nostri desideri e le nostre capacitá.

Entrambi, infatti, lavoriamo al centro medico con altri volontari venuti quí per fare esperienza: una coppia sarda che é quí da circa un anno ( lui infermiere, lei medico) con le loro due figlie, due giovani veneti del servizio civile, e infine una coppia di Pordenone ( sposi consacrati) quí da tre anni.

Mario, per tre pomeriggi alla settimana,ha iniziato un corso di italiano ad alcuni missionari; Nina ,talvolta, vá nei comedor (cucine popolari) a cucinare con donne peruane; inoltre sta iniziando una iniziativa di medicazioni domiciliari a sostegno dei piú poveri. Collaboriamo con la comunitá nelle attivitá di pastorale sociale (visite a domicilio per malati o famiglie con situazione di disagio) o per preparare pesche e lotterie di beneficienza. Per il momento abbiamo una difficoltá che ci blocca: la lingua spagnola , ma con un pó di pazienza e il linguaggio dei segni riusciamo a comunicare con i peruani.

A Brasilia avevamo conosciuto alcune coppie di Lima, stiamo tentando di incontrarci,

Pian pianino ci stiamo avviando….! Dove….! A far cosa…! Talvolta ci assalgono delle perplessitá, dei dubbi ma, anche grazie alla vicinanza della comunitá, chiediamo al Signore di sostenerci, di incoraggiarci per questo piccolo servizio che stiamo iniziando. E in questo vi sentiamo vicini con la vostra preghiera.

Un abbraccio a tutti da Nina e Mario.