Ritiro di AVVENTO

 

 

TRE MOMENTI DELLA RIFLESSIONE

Primo momento

 Tema: per gli sposi cristiani, la maturazione della fede passa attraverso una continua conferma e rinnovamento dell’amore coniugale, che solo una speranza affidabile può rendere possibile.

 Immagine: bisogna ritornare a guardare che cosa c’è dentro l’anello nuziale, quell’anello che si chiama “fede” e si esprime con l’amore. E’ l’abbraccio che rimane fermo eppure si allarga, comprendendo momenti belli e difficili lungo la vita coniugale, familiare.

 Segno: dentro un grande anello (corona di fiori), lungo la giornata liberamente si dovrebbero lasciare dei bigliettini di riflessione, dicendo appunto che cosa abbiamo messo dentro l’anello coniugale in questi anni.

 Domanda: come nutrite la fede con cibo specifico e speciale dalla mensa coniugale?

 Secondo momento

Tema: la realtà quotidiana ci costringere a vivere tanti ruoli  e innumerevoli azioni, spingendoci alla dispersione e allo svuotamento. Solo una fede radicata nell’amore offrire fondamento e orizzonte, per crescere nella vocazione a cui si è stati chiamati.

 Immagine: per affrontare la quotidianità  c’è bisogno di mettere in cantiere  manutenzioni e cure verso la comunione e il nutrimento, la generazione e l’educazione, la preghiera e il lavoro, ecc.

 Segno: bisogna saper discernere tra le cose urgenti e le cose importanti. Il setaccio della coppia sarà flessibile nel cambiare le maglie (più fitte o più larghe), ma fermo nel continuare a lavorare, senza lasciarsi ingolfare dalle situazioni irrisolte.

 Domanda: quali sono i criteri di fondo che vi siete messi come coppia per prendere decisioni in merito alla vostra relazione, alla vita familiare, ai mondi ecclesiale e sociale in generale?

 Terzo momento

Tema: l’obbedienza della fede è obbedienza d’amore (“Seguimi!”). Solo l’ascolto profondo può far germinare un’adesione convinta nella vita coniugale e nella vita divina stessa.

Immagine: l’obbedienza ti fa abbassare per amare, ti fa piegare per essere fedele (cfr. Fil. 1). Bisogna ritornare ogni giorno a lavare i piedi coniugali: noi non siamo né l’acqua, né il catino, ma dobbiamo utilizzare di questi strumenti che il Signore ci ha donato nel sacramento, per rendere davvero fruttuoso il tempo (Kairos).

 Segno: l’anello coniugale, ora, diventa catino di purificazione e occasione di santificazione.

 Domanda: potreste considerare una situazione della vostra vita di coppia dove c’è bisogno di maggiore ascolto reciproco e insieme verso il legame?