Raduno internazionale END di Brasilia

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Il logo del Raduno

La spiegazione del logo scelto per l’XI Raduno InternazionaleLa creazione del logo dell’XI Raduno Internazionale delle Equipes Notre Dame è stata ispirata alla pesca miracolosa nel Rio Paraíba, nel quale l’immagine di Nostra Signora Aparecida, Patrona del Brasile, fu trovata in una rete di pescatori, dando origine alla devozione alla Vergine di Aparecida.

L’immagine di Nostra Signora Aparecida, Patrona del Brasile, che compare sulla scritta Brasilia 2012, città sede del raduno, invoca l’intercessione di Madre Aparecida su tutti i partecipanti dell’XI Raduno Internazionale.

La croce alla prua della barca è il segno di Cristo alla guida del Movimento delle Equipes Notre Dame.

La coppia nella barca, mano nella mano, simboleggia l’esperienza della spiritualità coniugale, una spiritualità incarnata nella vita quotidiana che induce gli sposi a camminare insieme sostenendosi reciprocamente nelle gioie, nelle speranze e nelle difficoltà del vivere.

La barca vuole avere anche un altro significato: gli sposi che “navigano insieme” nella vita, nella ricerca della santità, nella missione e nel servizio alla Chiesa e al mondo.Siamo abituati a pensare al “cammino” di una coppia e quindi è stata sempre privilegiata l’icona del tragitto in montagna. Ma anche la barca è ricca di simboli: scivola su un mare calmo, ondeggia, si capovolge, è un appiglio a cui aggrapparsi. La barca, come la vita, si muove in un mare che ti accoglie, ondeggia o ti respinge, in cui ci si deve impegnare per restare a galla, in un mare ricco di esperienze diverse, di avversità, di difficoltà, di tentazioni, ma anche di copiosa abbondanza di raccolta di doni e di frutti.

La rete da pesca vuole rappresentare il mondo intero nel quale tutti siamo chiamati a vivere condividendo i bisogni, le necessità, i progetti, gli uni degli altri, senza differenza, per il solo fatto di appartenere all’umanità intera, amata e salvata da Dio.

L’anno 2012 con uno zero formato dall’intreccio dei due anelli è il simbolo del sacramento del matrimonio, l’unione della coppia che si fonda sull’amore di Dio.

I colori verde, giallo e bianco che formano la rete sono un riferimento al Brasile, Paese sede dell’XI Raduno Internazionale delle END.

Sulla firma del logo dell’XI Raduno Internazionale l’inclusione del logo ufficiale delle Equipes Notre Dame, in forma di pesce, è la rappresentazione dell’internazionalità del Movimento che si riunisce come comunità attorno a Cristo.

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I nostri amici equipiers  Mario e Nina ci hanno scritto:

Commento a Brasilia

XI Raduno internazionale / 21-26 luglio 2012

 

Il primo impatto é stato con una moltitudine variopinta di persone, anche perché eravamo classificati in gruppi di colore diverso sia per i trasporti, sia per la logistica in generale.

Noi eravamo stati inseriti nel colore verde fin dall’uscita dell’aeroporto, dove subito un piccolo gruppo di équipiers brasiliani con bandierine verdi e coupon adesivi ci hanno accolto fraternamente.Poco dopo ,all’arrivo presso il settore di alberghi chiamato “Isola verde”, un brasiliano con pettorina gialla, adornata dal logo del raduno, si è staccato da altri quattro o cinque con la stessa pettorina sotto un gazebo e, con un sonoro sorriso, ci ha abbracciati, chiedendoci la nostra provenienza. Non ci hanno dato subito la borsa con il materiale del raduno, essendo arrivati in anticipo ovvero il giorno prima, e allora lo stesso équipier si è subito preoccupato di procurarci una piantina della cittá.

Le Équipes Notre Dame sono presenti in 70 Paesi dei cinque continenti e sono circa 130.000 membri.

Al Raduno erano presenti coppie provenienti da 50 Paesi circa, perció l’organizzazione ha dovuto affrontare e superare molte difficoltá e di diversa natura. Nonostante questo in ogni nostro passaggio dei percorsi che quotidianamente facevamo dagli alberghi al palazzetto dello sport (Nilson Nelson) incontravamo équipiers brasiliani sempre sorridenti e scherzosi, preoccupati di farci sentire a nostro agio. Infatti decine e decine di coppie erano lì per avere scelto di servirci, in spirito di gratuità e con gioia, provenienti da diversi territori del vasto Brasile. Probabilmente molti di loro si sono conosciuti per la pima volta proprio al raduno, ciononostante hanno subito fraternizzato semplicemente nel trovarsi a svolgere uno stesso servizio, anche piccolo.

Il senso di appartenenza alla stessa Chiesa per vivere la stessa fede l’abbiamo riscontrato nello aver permesso di usare diverse lingue specifiche di ogni relatore che però erano tradotte contemporaneamente   per i differenti  ascoltatori, mentre le celebrazioni eucaristiche erano seguite  dai partecipanti su libretto stampato nella loro lingua madre.

Sembrava di vivere una Pentecoste, dove le diversità di lingua e di cultura si univano in una sola offerta a Dio Padre; abbiamo vissuto in questa atmosfera l’universalità della Chiesa, in cui noi due ci sentivamo veramente piccoli.

Anche l’incontro vissuto nella “Esplanada dos Ministérios” il pomeriggio del martedì 24 luglio  é stato particolarmente suggestivo: migliaia di magliette bianche a due a due, che recíprocamente scaldavano il loro cuore in uno spazio urbanístico piuttosto freddo e indifferente, quasi a contrasto con la frenesia di una società dispersiva, segnalata lì da un traffico intenso che circondava letteralmente l’Esplanada.

Per fare un cenno all΄ organizzazione generale, possiamo precisare che nelle cinque mattinate c΄era sempre la celebrazione eucaristica concelebrata dai circa 400 Consiglieri Spirituali presenti.

Suggestivo era il momento dell΄ingresso, quando il corteo era preceduto da coppie rappresentanti  ciascuna delle cinque Super-Regioni con abiti e rituali tipici dei paesi di ̀provenienza. Cosí come il momento dell΄offertorio in cui le offerte erano espressione dei prodotti specifici del territorio.

Il cuore di ogni mattinata era chiaramente rappresentato dalle conferenze e testimonianze che si sono succedute in ciascuna giornata, fino a concludersi con la cerimonia finale di invio nell΄ultimo giorno, il 26 luglio.

I pomeriggi erano centrati sulle équipes miste che in diverse centinaia erano riunite nell΄unico immenso spazio coperto dell΄Expo Brasilia. Il colpo d΄occhio di  centinaia di tavoli era unico, perché c΄era un diffuso vocio e nello stesso tempo un forte atteggiamento di intimitá: migliaia di persone erano in sintonia di fede e fratellanza tra loro, pur non conoscendosi fino a poco tempo prima.

Certamente il tema della Parabola del Buon Samaritano ha smosso pensieri ed emozioni forti nella nostra coppia e nelle altre, sia per la diversitá di approccio con i differenti relatori singoli o in coppia, sia per la nuova forza spirituale che abbiamo scoperto nella stessa parabola.

Il giorno 22 luglio ci ha condotto il versetto di Luca 10,30: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico”.

Ci sono sembrati centrali due considerazioni. Anzitutto il fatto che la parabola nasce ed é all΄interno di una conversazione tra Gesú e l΄uomo della legge: sappiamo infatti che,per costruire una relazione, la conversazione é uno strumento insostituibile. Gesú inoltre invita il dottore della legge a dimenticare chi é, per identificarsi con il Samaritano, con il nemico. Deve diventare, cioé, un essere umano, uscendo dal proprio ruolo e scoprendo chi ha bisogno di lui.

Il giorno 23 luglio il versetto di Luca 10,33: “Un Samaritano lo vide”.

I Volpini nella loro conferenza ci hanno sottolineato che bisogna vedere  con il cuore, vedere oltre i nostri schemi, i nostri programmi, le nostre paure. Occorre accogliere l΄imprevisto; il non programmato aiuta ad entrare nella logica di Dio, nella logica dell΄amore per la persona.

Il giorno 24 luglio il versetto di Luca 10,33: “Ne ebbe compassione”.

É stato veramente nuovo il senso che abbiamo colto di questa parola. La Compassione non é semplicemente il condividere la sofferenza dell΄altro, ma guardare lʹaltro cosí come é. Guardare e lasciarsi guardare come si é, senza veli nella propria veritá profonda. Questo é verificabile certamente nell’esperienza della vita di coppia. In essa, infatti, ci mostriamo nella nostra propria autenticitá: ciascuno é se stesso fino in fondo senza apparenze né ambiguitá.

Anche il Signore si é lasciato guardare nel momento della massima intimitá: sulla croce.

Il giorno 25 luglio il versetto di Luca 10,35: “Abbi cura di lui, ció che spenderai in piú te lo pagheró al mio ritorno”.

L’amore smantella ogni piano accuratamente preventivato. Quando ami non sai verso quale futuro stai andando. La nostra societá é spaventata dall’imprevedibilitá dell’amore; oggi, infatti, tutto deve essere sotto controllo. Sai tu dove ti porterá l’amore per i tuoi figli? Nella coppia vivi l’incertezza dell’amore, vivila con gioia! Vale la pena di vivere il rischio dell’amore.

Il giorno 26 luglio il versetto di Luca 10,37: “Va’ e anche tu fa’cosí.”

Una grande sfida per noi!     Davanti alla sofferenza del mondo ci sentiamo inadeguati. Ognuno di noi, invece, ha un compito anche piccolo da assolvere.

Come fare?    Lo scopri con Dio. Fai entrare Dio nella tua personalissima porta segreta: é Lui che suggerisce, che chiama, che dá la forza necessaria.

La nostra prima esperienza internazionale, dunque, ha smosso pensieri ed emozioni forti sia personalmente che in coppia. La parabola del “Buon Samaritano” é veramente quel che, come qualcuno ha sottolineato, esprime il modo in cui Dio ama l’uomo.

Ci sentiamo ora ancora piú orgogliosi di appartenere ad un movimento che é capace di parlare a persone e coppie di cosí diversa esyrazione culturale e territoriale. Ora ne stiamo facendo un’esperienza diretta, perché a Lima abbiamo cercato e incontrato altre coppie di equipe; di piú! Stiamo vivendo l’incontro mensile di equipe con dei gruppi di Lima. Con nostra grande gioia sentiamo con loro e percepiamo la stessa sensibilitá umana e spirituale: sembra che non ci siano 11000 Km che ci dividono da Brescia.

Vi portiamo tutti nel nostro cuore, vi auguriamo un luminoso e gioioso incontro di Settore e vi chiediamo una preghiera che ci sostenga in questa nostra eperienza.

Nina e Mario